mercoledì 8 gennaio 2014

Un "duro" inizio


E' sera, mentre penso ai miei amici e alla mia famiglia sento un'unica lacrima rigarmi il viso. Mi guardo attorno e vedo quella che è stata la mia vita fino ad ora. Guardo il poster di Harry Potter che mi sorride, i miei cd, ascoltati tanto da averli consumati, i miei fumetti, quante magnifiche avventure abbiamo condiviso insieme.
Sospiro
Ma la parte più dura sarà scendere quelle scale e guardare il volto dei miei genitori, tristi ma non disperati. Mi sforzo di ricacciare quei pensieri nella mia testa e penso a cos'altro mi serve. Osservo le due grandi valige ai piedi del letto, sono convinto che non manchi nulla, chiudo le zip e le trasporto vicino alla porta d'ingresso.


Entro in salotto e vedo i miei davanti al computer che stanno definendo gli ultimi dettagli, sorrido a pensare quante volte me la sono presa per la loro eccessiva pignoleria, penso che mi mancherà perfino. Mia madre mi vede, mi sorride e chiede se ho bisogno di qualcosa, dico di no in fretta prima che parta con l'elenco in ordine alfabetico di tutte le cose che mi possono servire. Mio padre si avvicina, mi abbraccia e mi da le ultime raccomandazioni e mi chiede di stare attento, quant'è caro, non raggiungi mai la piena consapevolezza che qualcuno ti vuole bene fin quando lo devi lasciare. I miei tristi pensieri vengono interrotti dallo squillo del cellulare in tasca. La vibrazione mi solletica l'inguine, questo mi da sempre un principio di erezione.
Rispondo senza guardare il nome e sento un tripudio di voci, c’è chi grida, chi mi insulta.


I miei cari amici. Mi si stringe lo stomaco a sentirli


<< ehi idiota, te la squagli senza salutare? >> fa Piero
<< haha fottiti, ti avrei chiamato fra poco, birretta? >>
<< ovviamente, senti, volevo dirti... >>


Si interrompe, ha un groppo alla gola, lo sento respirare forte.


<< ...vabbè senti vieni al pub, siamo tutti qui e abbiamo una sorpresa per te! >>
un po' perplesso dico
<< ok ma cosa...>> la telefonata si chiude senza ulteriori spiegazioni.


Ma porca, penso, spero di non esagerare, ho l'aereo domattina presto. Informo i miei, solite raccomandazioni, non fare tardi, non bere troppo, stai attento. Rapide risposte nell'ordine si, ok, non ti preoccupare e sono fuori.
L'autunno si comincia a  far sentire, tiro su il colletto della giacca per ripararmi dal vento e mi avvio verso il centro.


Appena entro la barista, mi saluta e mi sorride, gli altri credono che io le piaccia, mha, chissà. Scendo le scale e cerco con lo sguardo i miei compagni, eccoli li in fondo alla sala, di spalle con le teste basse, probabilmente intenti a scambiarsi pareri sul culo della ragazza del tavolo di fianco.
Vedo Nicola alzare lo sguardo verso di me, urla come un dannato spaventando mezzo locale e si fionda ad abbracciarmi, urla frasi sconnesse come: fratello, amico, mi mancherai. Sorrido, contraccambiando le parole di un ubriaco. Mi salva Piero che mi separa dal vigoroso abbraccio e mi conduce al tavolo, solite cazzate dette tra amici e poi l'aria si fa seria di colpo.


Vedo Piero alzarsi.
<< ok amici, inutile girarci intorno, come sapete il nostro Furs domani emigra verso il paese del tè delle cinque e dei denti gialli...>>
Risate di fondo
<<... ma è nostro dovere farlo sentire a casa un'ultima volta, quindi prego, Michelaaaaaaa!>> Chiama a gran voce
Dalle scale vedo il sogno di una vita, scende lentamente, sorretta da una barista. Bionda, perfetta, con le curve al posto giusto, unica mitica birra Weiss da tre litri! La Regina del Locale!
Sono senza parole, so cosa mi aspetta. Sorrido quasi commosso e abbraccio i miei amici. L'abbraccio di Piero è il più intenso e i suoi occhi castano chiaro mi fanno rabbrividire di piacere.


Le regole della Regina del Locale sono semplici, tutta di un fiato, due sole pause per riprendere aria e poi di nuovo giù tutta. Avvicino il meraviglioso boccale alle labbra, attento a non versare neanche una goccia, riempio i polmoni il più possibile e inizio a bere. Il sapore è fantastico, profondo, come piace a me. Poco prima della metà devo tirare il fiato, sento i miei amici e alcuni clienti incitarmi, respiro, poi di nuovo giù. A circa mezzo litro dalla fine devo respirare di nuovo, nel frattempo i suoni giungono ovattati alle miei orecchie e lo sguardo comincia a vacillare, mi faccio coraggio e butto giù il restante tra grida e pacche sulle spalle.
La serata procede tranquilla, chi più chi meno siamo tutti ubriachi.
La vescica si fa sentire e così mi avvio verso il bagno.


Barcollante mi dirigo verso la cabina degli uomini, chiudo la porta senza fissare la catena, tiro giù la zip e inizio ad orinare. Sento al porta del bagno aprirsi.
Colpi leggeri alla porta.


<<occupato>> dico
<<lo so>> risponde una voce familiare


La porta si apre e Piero mi si para davanti. Io sorrido, lui mi sorride.


<<desidera Sir?>> esordisco
<< desidero te>> fa lui senza preamboli.


Si avvicina e inizia a baciarmi sul collo, mugolo di piacere, con una mano gli tasto il pacco, già duro che brama di uscire, mi tocca anche lui, il mio pene inizia a gonfiarsi. Gli abbasso i pantaloni e vedo quella magnifica verga di 16 centimetri in tutto il suo splendore, dritto con la cappella violacea e le palle leggermente pelose, lo adoro. Iniziamo a masturbarci a vicenda. L'eccitazione mista all'alcol è al massimo, lo guardo negli occhi e lui osserva me. Mi perdo nei suoi occhi castano chiaro,  osservo quei bei capelli mossi, leggermente lunghi castano chiaro anch'essi, tocco i suoi zigomi alti, accarezzo il suo volto sbarbato di fresco.
Eccitato gli sfilo la felpa e mi soffermo a guardare il suo petto con pochi peli e muscoli in evidenza.
Nel frattempo il ritmo si è fatto più serrato, sto per venire. Lo dico, lui si ferma, mi fermo anch'io e ci guardiamo.


<<non crederai di cavartela così>> ammicca
<< no? E come allora? >> rispondo
sorride dicendomi << la tua finestra è al piano terra o sbaglio?>>
<< si ma che centra? >> rispondo stupidamente io
<< hehe tienila aperta stanotte, potrei avere un’altra sorpresa>>
<< cosa? aspetta! >> dico mentre sta uscendo. Andato.
Con quell’eccitante pensiero di trasgressione nella testa passo il resto della serata ridendo e giocando con gli altri. Quando oramai si è fatta l'ora di andare ci salutiamo allegramente promettendo di non essere tristi e di sentirci spesso su Skype. Vedo Piero scambiarmi uno sguardo complice.


Tornato a casa faccio piano per non disturbare i miei, vado in camera e sblocco la finestra. Mi infilo nudo sotto le coperte e attendo con ansia.
Nell’attesa ripenso al mio rapporto con Piero, siamo amici fin dall'adolescenza, abbiamo scoperto la nostra sessualità insieme e nonostante la prima volta non sia stata insieme, lo considero il mio miglior rapporto, ci siamo sempre intesi, qualcosa più di un’amicizia.
Passa circa un ora, quando sento un rumore provenire dalla finestra, alzo lo sguardo e vedo il profilo di una testa affacciarsi dentro.
<<sei sveglio?>> bisbiglia Piero
<<si ,entra, ma fai piano ci sono i miei>> rispondo


Lentamente e con cautela il mio amico entra nella mia stanza, nel frattempo mi alzo, lo raggiungo e ci baciamo silenziosamente, sentendo che sono nudo, Piero freme. Mi stringe forte a se, teneramente mi bacia sul collo e sul petto mentre le sue mani mi stringono il culo. Lo porto verso il letto e senza una parola inizio a spogliarlo.


<< stasera è la nostra ultima sera >> mi dice
<< lo so, ma in fondo non è che vado così distante, sono poche ore di aereo>>
<< non è quello, è che, ho paura che qualcosa tra noi cambierà, non voglio assolutamente>>
<< nemmeno io, ma puoi stare certo che tu per me sarai sempre speciale, sai come la penso>>


Si tira su a sedere


<< sono uno stupido>> mi dice
<<perchè?>>
<< avrei dovuto dirtelo prima, ma è che...>>


Si interrompe. Aspetto che trovi le parole


<< ... senti non sono bravo in queste cose, ma, insomma, tu mi piaci, mi sei sempre piaciuto e... cazzo, mi mancherai tantissimo ecco>>


Lo abbraccio da dietro stringendolo forte.


<< anche tu mi piaci e credimi non ti dimenticherò mai, tu ricordi il nostro patto vero?>>


Lo sento sussultare, si volta


<< si e intendo onorarlo, però volevo che lo sapessi>>
<< lo so, lo sempre saputo amico>>


Mi sorride e mi bacia intensamente, poi mi sussurra


<< ora basta con queste smancerie, stasera sei mio>>


Sorrido e gli faccio cenno di si.


Inizio a spogliarlo, è una cosa che adoro, io amo osservare.
Mi stendo sul letto, mi imita.
Mentre ci baciamo la sua mano mi masturba. Eccitato gli salgo sopra, poggio il mio membro sul suo e inizio a masturbare i nostri peni con una mano, lentamente. Sento Piero rilassarsi, abbandonato completamente a me. Mi chino sul suo petto e inizio a baciargli i capezzoli, scendo sempre più fino a raggiungere il suo pene, lo bacio e inizio a leccarlo. Lentamente inizio un pompino. Aiutandomi con la lingua lo prendo in bocca per tutta la sua lunghezza, i brividi di piacere di lui cominciano a diventare evidenti, salgo verso la cappella e la succhio giocando con la lingua e mordicchiandolo piano. Conscio della sua sensibilità stringo le labbra sul glande, muovendole a destra e a sinistra  lo sento rabbrividire di piacere. Riesco a sentire il sapore del suo pre sperma sulla lingua, continuo a succhiarlo fin quando le mascelle iniziano a dolermi, prendo fiato. Lo guardo, è disteso con le braccia incrociate dietro la nuca e gli occhi chiusi, il respiro regolare.
Mi sposto, avvicino il mio pene alla sua faccia, senza pensarci due volte lo ingoia ingordo mentre io ricomincio con il suo. Il 69 dura circa dieci minuti fin quanto lo sento grugnire, segno dell'imminente orgasmo. Decido di prolungare il piacere, mi sollevo e inizio a baciarlo, mi passa un braccio dietro le spalle e con movimenti bruschi mi fa capire che vuole dell'altro, mettendosi su di me afferra il mio membro e lo porta all'ano voglioso.
Stringo i fianchi pronto a entrare in quel corpo magnifico. Il suo ano già testato accoglie facilmente il mio pene, mugolo di piacere e lo incito ad andare avanti. Lo sento scendere fino a che il culo tocca le palle, con calma e movimenti decisi inizia un leggero sali-scendi, mi sento avvampare, preso dal momento scelgo di aumentare il ritmo con veloci movimenti del bacino, lui accetta e aumenta la velocità, mi sorride si china e mi bacia mentre io continuo a scopargli il culo. Al culmine dell’eccitazione gli chiedo di mettersi a 90, dice di si, ora comando io! Lentamente all'inizio, poi con maggior vigore affondo nel suo ano con colpi decisi, con la faccia premuta nel cuscino lo sento gemere di piacere. Sentirlo mi eccita, spingo al massimo, sento che l'orgasmo è prossimo, non posso più resistere.


<< sto per venire Piero!>>
<< anch'io, più veloce, ancora!>>


Con un sussulto inondo il suo ano di sperma caldo.
Ansimando, riprendo fiato.
Non è ancora venuto. Afferro il suo pene ormai iper sensibile, dopo pochi movimenti sento un liquido caldo esplodermi in mano. Rimaniamo in quella posizione per qualche minuto, il mio pene ormai floscio scivola via dalle sue natiche.


<< è stato meraviglioso, sei meraviglioso>> gli mormoro
<< grazie, wow se stato grande>>


Ridiamo insieme, in complicità.
Avvolto in vestaglia vado in bagno per ripulirmi, controllo il corridoio, libero, gli faccio cenno di venire. Silenziosamente ci laviamo. Tornati in camera siamo consci di doverci salutare, sono triste e un po' a disagio, lui con me. Poi parla.


<< che serata, chissà quanto tempo passerà prima di poterlo rifare>>
<< già, però puoi venire a trovarmi, ti ospito, vedrai, ci divertiremo>> rispondo io
<< ahhaha chissà vedremo, cazzo guarda l'ora! Sono le 3 passate!>>
guardo la sveglia, le 3.15, porca puttana domattina sarò uno zombie, penso.


<< bhe è ora di andare, grazie Furs è stato fantastico>> mi dice.
Si volta e fa per andarsene, lo fermo per un braccio
<< Piero senti, voglio dirti che davvero ci tengo a te, le cose che mi hai detto stasera mi hanno commosso, non ti dimenticherò mai!>>
I suoi occhi sono lucidi di lacrime.
Sento salire un groppo in gola e mi si inumidiscono gli occhi
<<grazie significa molto per me>>
Piange, io con lui ci abbracciamo, rimaniamo così a lungo. Poi si separa da me, in cuor mio spero che la notte non passi mai.
<< non facciamola così tragica, ora ascolta, voglio che tu ti diverta in Inghilterra! Scopa, ubriacati conosci gente nuova! se puoi, non tornare in questa merda, fai quello che vuoi, sei libero!>> dice con un entusiasmo che mi contagia
<< fottitene dei pregiudizi! Grida agli inglesi chi sei e fatti accettare per quello che sei! Forse le nostre famiglie non ci capiranno mai, ma ora tu non hai più questo problema!>>
Chiudo gli occhi e sorrido
<< lo farò, te lo prometto, ma ad un patto>>
<< qualunque cosa!>>
<< qualunque cosa succeda, non perdiamoci di vista e vienimi a trovare, ti mando i soldi per il biglietto!>>
Ride, incontrollabilmente, io con lui.
<< lo prometto!>> mi dice


Detto questo mi bacia un'ultima volta, si volta e va via rapido com'è venuto, spero non si volti a guardarmi.


Non lo fa.











Cari amici spero che vi sia piaciuta questa prima storia, è un po' malinconica e forse troppo romantica, ma credetemi, mentre scrivevo ho cercato di farvi immergere in quella magica serata, provando a ricreare quell'atmosfera speciale che io percepii allora, spero di esserci riuscito!

 detto questo...

 ...enjoy and stay horny!

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